Lavoro Umano Sotto Attacco: La Pernacchia Tecnologica delle Classi Dominanti

Pubblicato il 4 febbraio 2024 alle ore 10:01

Cari lettori, è tempo di riflettere sul lavoro, un elemento fondamentale della nostra società che sembra essere sotto attacco da parte delle classi dominanti. L'inizio di questa tendenza può essere rintracciato lontano nel tempo, ma una scena simbolica, immortalata da Fellini con Alberto Sordi, ci offre uno sguardo tangibile sulla situazione.

Nel film "I Vitelloni", Sordi, rappresentando i lavoratori impegnati nella riparazione della strada per il Valico della Siligata, emette una roboante pernacchia seguita dalle risate dei suoi amici. Un momento che sembra trasmettere una sfida, un disprezzo implicito nei confronti di chi svolge un lavoro umile. Fellini cattura questa scena, ma l'analisi critica dell'epoca si divideva. Alcuni etichettarono i "vitelloni" come esponenti della goliardia di destra.

Oggi, il vento della trasformazione soffia da una direzione inaspettata: la sinistra della "povertà sostenibile" e della tecnologia "non inquinante". Sembra essere emersa una nuova forma di disprezzo nei confronti del lavoro umano, incolpato di inquinare l'ambiente. È una sonora pernacchia al lavoro umano, e il colpevole principale è la tecnologia guidata dal capitalismo alla Bill Gates, il pensiero elitario di Davos.

Quello che un tempo potrebbe essere stato considerato un gesto goliardico ora si trasforma in una vera e propria minaccia per i lavoratori. Il progresso, come lo vedono alcuni del Partito Democratico, sembra un ritorno all'aristocratico, al classico, alla tragica esclusione dalla partecipazione alla vita civile.

È giunto il momento di aprire gli occhi su questa trasformazione. Non si tratta solo di una battaglia politica, ma di una lotta per preservare la dignità del lavoro umano. Criticare l'automazione e la sostituzione dell'uomo con robot, AI e umanoidi non significa resistere al progresso, ma piuttosto garantire che questo progresso sia equo e rispettoso delle persone.

In questo scenario, la pernacchia simbolica di Fellini diventa un grido d'allarme. Dobbiamo essere consapevoli di come le forze dominanti stiano plasmando il nostro futuro lavorativo. Un futuro in cui il lavoro umano potrebbe essere sacrificato sull'altare della tecnologia, a vantaggio di pochi. È il momento di difendere il valore del lavoro e garantire che il progresso non diventi una pernacchia alla dignità umana.

L'Ifo Institute di Monaco è un importante centro di ricerca economica fondato nel 1948, noto come il barometro della ricchezza tedesca per la sua analisi anticipata del mercato del lavoro europeo. Attualmente, l'attenzione è focalizzata sulla presunta crisi economica tedesca e le sue possibili ripercussioni sulle economie dell'Unione Europea. 

L'indagine IFO, non parla di una crisi tedesca, ma piuttosto di una forte propensione al licenziamento del personale umano. Le aziende sembrano essere riluttanti ad assumere nuovo personale, e si prospetta una possibile tornata di licenziamenti. La sostituzione del fattore umano di produzione è indicata come la causa principale, con imprese che, nonostante l'aumento del fatturato, pianificano la sostituzione del personale umano con robot e intelligenza artificiale. Questo fenomeno rappresenta una transizione da un contratto con l'uomo a uno con l'intelligenza artificiale e le grandi multinazionali cibernetiche.

Aiutano questa tendenza sia gli aiuti bancari che le leggi che agevolano la sostituzione dell'umanità con "umanoidi". Nel contesto attuale, la cultura universitaria si allontana dalla venerazione della classe operaia e contadina, con gli studenti delle classi medie e medio-alte che considerano obsoleto il lavoro umano. La visione ambientalista e il disprezzo per il lavoro manuale contribuiscono alla sostenibilità di questa transizione, creando una sfida generazionale tra chi appoggia la sostituzione degli umani con i robot nei processi produttivi e chi difende i diritti dei lavoratori, un fenomeno che richiama alla memoria gli eventi del '68.

Nietzsche analizza la rivalità tra valori pagano-aristocratici e cristiano-democratici, focalizzandosi sulla concezione del lavoro. Riflettendo sull'Etica Nicomachea di Aristotele, Nietzsche evidenzia la distinzione tra le caste di coloro che lavorano e di coloro che oziano, sottolineando l'importanza dell'ozio vero e la differenza tra lavoro forzato e libero. Aristotele, nel mettere in guardia dai conflitti d'interessi, ritiene che solo coloro liberi dagli impegni quotidiani possano dedicarsi alla vita pubblica, un concetto parallelo all'attuale dibattito sul ruolo del lavoro e della classe dirigente.

Mi ripeto! Bisogna garantire che questo progresso sia equo e rispettoso delle persone.

Il progresso non deve diventare una pernacchia alla dignità umana.

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